La "divisa" da casa: moda o comodità?
Un recente sondaggio condotto da OnePoll ha rivelato che il 52% dei lavoratori in smart working sceglie l'abbigliamento più confortevole per lavorare da casa, e per molti questo significa un morbido pigiama. Secondo i dati, oltre il 30% ammette di essere rimasto in pigiama durante una call importante almeno una volta.
Pigiama e produttività: cosa dice la scienza?
Secondo uno studio dell'Università di Sydney, vestirsi casual o restare in pigiama non influenza direttamente la produttività, ma può avere un impatto sul modo in cui percepiamo il nostro lavoro. Il 41% dei partecipanti allo studio ha riferito di sentirsi meno "in modalità lavoro" quando indossa abiti da casa. Tuttavia, indossare abiti comodi sembra avere un effetto positivo sul benessere generale e ridurre lo stress, che a lungo termine si traduce in un aumento della produttività.
Il "trucco" del cambiarsi: spezzare la routine
Molti esperti suggeriscono che, per quanto confortevole, indossare abiti "da lavoro" anche a casa possa aiutare a mantenere una routine e a definire i confini tra la vita privata e il lavoro. Un report di Buffer sullo smart working mostra che uno dei principali svantaggi dello smart working è la difficoltà nel "distaccarsi" dal lavoro a fine giornata. Cambiarsi d'abito può essere un trucco mentale per aiutare a marcare questa separazione.
La verità? Questione di preferenze
Alla fine, sembra che non ci sia una risposta univoca. Mentre alcuni si sentono più produttivi con una camicia e una cravatta anche in salotto, altri trovano che l'abbigliamento rilassato aiuti a ridurre la tensione e a lavorare meglio.
Quindi, per chi ha scoperto il fascino di lavorare da casa in pigiama: godetevi il comfort! E se qualche collega vi dovesse sorprendere in abbigliamento "da relax" durante una videochiamata, ora avrete anche qualche dato per difendere la vostra scelta.