Lo avevamo già anticipato provocatoriamente il 18 giugno su Twitter: troppo spazio, forse, lasciato alla parola Brexit e troppo poco al remain.
Ci ha pensato anche il mensile Creative Review, che ha selezionato e commentato l'advertising e i messaggi creativi utilizzati dai sostenitori della campagna Remain per promuovere la propria causa. Senza trascurare che questi sono stati i migliori prodotti intellettuali di un'industria creativa e del design che era - ed è -, fortemente orientata al Remain.
Allora cosa non ha funzionato?
La domanda portante di questo interessante articolo è se un nuovo corso della politica non richieda anche un nuovo corso dell'advertising e della creatività a sostegno della politica.
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