“Ormai tutto quello di cui necessitiamo per lavorare possiamo metterlo in uno zaino” racconta Federica Delachi, zainocrate, precorritrice dello smart working, founder dell’ agenzia milanese di RP e Societing Chapter4 e che vanta una lunga esperienza professionale nel campo della comunicazione e dell’informazione. “Ci sono stati aspetti positivi anche in questo lungo periodo difficile e la pandemia ci ha lasciato il lavoro agile, la possibilità di lavorare senza confini e vivere nei nostri posti del cuore - ammette Delachi che già qualche anno fa, ha deciso di chiudere la sede della sua agenzia nel centro di Milano. “Non è la distanza fisica a limitare la collaborazione ed il lavoro di squadra, anzi il contrario - afferma - io ed i miei collaboratori siamo sempre interconnessi, lavoriamo molto più sugli obiettivi grazie ai nuovi strumenti tecnologici ed al contempo, lavorando da remoto possiamo stare vicini ai nostri affetti, evitare le lunghe ore di viaggio per raggiungere l’ufficio e conciliare meglio la vita privata e quella professionale. I dipendenti sono soddisfatti e più produttivi e quindi anche l’agenzia ne risente in maniera positiva in termini di crescita”. "Non ultimo il tema delle mascherine: nel lavoro da remoto non le indossi ed è un sollievo. Recentemente, per un viaggio di lavoro fuori sede e in presenza, fra treno e riunione, ho calcolato nove ore ininterrotte di Fp2, non proprio confortevole, anche se necessario".
https://nuvola.corriere.it/2021/10/07/agile-ibrido-smart-la-nuova-normalita-del-lavoro-per-le-imprese/