Qual è l'importanza della vitamina D nell'alimentazione dei bambini? Quando ha senso integrarla? Abbiamo fatto questa ed altre domande al dottor Vincenzo Tomaselli, specialista in pediatria e in chirurgia pediatrica presso il Centro Medico Santagostino e presso il Policlinico San Pietro del Gruppo San Donato.
Il dottor Tomaselli ha lavorato per anni presso l'Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano e, durante la sua attività professionale, da una collaborazione multidisciplinare è nato un progetto pionieristico sulla nutrizione clinica parenterale. Inoltre, ha raggiunto importanti risultati sulla diagnosi prenatale. Dal 1987 ha attivato una collaborazione con il dipartimento di chirurgia pediatrica del Mott Children's Hospital University of Michigan Medical School. In più, dal 2015 è coordinatore del programma di formazione dei chirurghi pediatri all'Ospedale Materno Infantile San Damien di Haiti.
LEGGI ANCHE:Vitamine e integratori per bambini: sono davvero necessari?
Vitamina D, perché è importante?
«La vitamina D è una vitamina liposolubile ed è importantissima per l'assorbimento e la fissazione nelle ossa del calcio, oltre ad avere un ruolo fondamentale per il sistema immunitario nella produzione di anticorpi. Centrale è, ripeto, il fatto che favorisca l'assorbimento nelle ossa del calcio», ha affermato il medico.
Dunque, la vitamina D svolge molte altre funzioni oltre a quelle importantissime legate allo scheletro. Per esempio è molto importante per l'attività muscolare, è coinvolta anche nella modulazione della crescita cellulare, in funzioni immunitarie e nell'attenuazione di meccanismi infiammatori.
Vitamina D, a cosa serve nei bambini?
Secondo Tomaselli la vitamina D serve a tutti, bambini e adulti. «La vitamina D è necessaria per i bambini soprattutto per far sì che il calcio sia assorbito correttamente per lo sviluppo e la crescita delle ossa.
La patologia scheletrica che può derivare se manca la vitamina D nei più piccoli è il rachitismo, un'alterazione della calcificazione ossea, che può degenerare fino a raggiungere manifestazioni che non sono più comuni nella nostra società, ma che in passato portavano alla modificazione del cranio dei bambini, alla formazione del capo quadrato e alla deformità con l'inarcamento delle ossa».
LEGGI ANCHE:Carenza di Vitamina D nei bambini: cosa comporta?
È importante per le difese immunitarie?
«Sì, ha un ruolo fondamentale nella produzione degli anticorpi. È necessario un giusto apporto di vitamina D per far sì che il sistema immunitario si attivi nel miglior modo possibile».
Quando ha senso l'integrazione?
«Può avvenire su indicazione del medico, il quale generalmente consiglia ai bambini piccoli (al di sotto dei 12 mesi) l'integrazione di una quota artificiale di vitamina D di 400 unità giornaliere. Ulteriore indicazione del medico è anche quella di tenere per breve tempo i bambini al sole, evitando ovviamente l'esposizione prolungata e incontrollata ai raggi ultravioletti. Anche negli adulti e negli anziani è raccomandata, in molti casi, l'assunzione».
Come capire se il bambino ha carenza di vitamina D?
«In realtà i segnali di carenza della vitamina D sono difficili da valutare nel bambino piccolo. È sicuramente utile fare una radiografia per constatare l'eventuale mancanza. Importante è lavorare sulla prevenzione, con la corretta alimentazione si possono evitare i danni da mancato apporto».